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Ivan Pedroso e il record “fantasma”

pedroso

Atleta cubano, nato a L’Avana nel 1972, Ivan Pedroso è stato il dominatore della disciplina del salto in lungo nella seconda metà degli Anni Novanta. Il talento precoce, e i sapienti insegnamenti di una delle scuole di saltatori più apprezzate al mondo, gli permisero di emergere presto nel proscenio dell’atletica mondiale; a 18 anni saltava già oltre gli otto metri e a Barcellona, nel 1992, già sfidava leggende del calibro di Mike Powell e Carl Lewis. Dopo l’inizio del declino dei due, il dominio di Pedroso sulla disciplina divenne netto, e il 1995 fu un anno magico, dato che raccolse l’oro ai giochi panamericani e ai mondiali (indoor e all’aperto).

Il 1995 fu anche l’anno del record mondiale mancato, un episodio accaduto in terra italiana e segnato dal giallo. Al meeting del Sestriere, Pedroso saltò infatti 8.96, un centimetro in più del famoso record di Mike Powell; il vento segnato era 1.2 m/s, quindi entro la soglia consentita dei due metri. Gianni Iapichino, atleta azzurro e marito/allenatore di Fiona May, riprese con una telecamera amatoriale tutti i movimenti di Luciano Gemello, tecnico di gara che era posizionato di fronte all’anemometro, in maniera tale da alterarne le misurazioni. Il salto non venne dunque omologato per irregolarità, e il record di Powell è tuttora valido.

Pedroso fece in carriera numerosi salti nulli oltre i nove metri (il suo personale “regolare” resta di 8,71 metri), vinse ben quattro ori mondiali ma si dovette accontentare di un “solo” oro olimpico, a Sydney nel 2000.