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Professioni scomparse e professioni nate negli anni Settanta a Milano

spazzacamino-professione

Anche l’evoluzione del mercato del lavoro è stata fortemente influenzata dai cambiamenti della società. Ed è così che negli anni Settanta sorsero delle professioni, che ancora oggi sono presenti e di contro ne scomparvero altre che non erano più necessarie.

Facciamo un salto in questa storia del mondo lavorativo, anche per ricordare con nostalgia alcune figure professionali che non esistono più.

Figure lavorative nate negli anni Settanta: massaggiatore e terapista

Risale a questi anni il riconoscimento ufficiale della figura del massoterapista e del massaggiatore. Ovvero una professione sanitaria ausiliaria che è riconosciuta a seguito di chi abbia conseguito un diploma in una scuola di massaggio e massofisioterapia statale o autorizzata. Da quegli anni in poi questa figura ha saputo diversificarsi, arrivando a espandersi nel settore sportivo e in quello olistico.

Su https://www.artecorpo.it/corso-massaggiatori-professionale-milano.php è possibile trovare informazioni per diventarlo oppure è possibile rivolgersi presso le scuole riconosciute. Sempre nello stesso anno nasce anche il terapista, che è un professionista sanitario dedito ad aiutare le persone a recuperare le attività quotidiane a seguito di un incidente o di una forma di malattia compromettente.

Mestieri nati negli anni Settanta: il programmatore informatico e il designer grafico

Con i primi computer il programmatore informatico diventa una professione. E la esercitava chi oggi è detto webmaster o tecnico informatico. A lui spettava la creazione dei software e sistemi informatici. Oggi fa la stessa cosa con i siti mobile e le app. E poi con la richiesta sempre più forte della pubblicità grafica sia nelle vetrine dei negozi sia in vari settori del commercio, anche il designer grafico nasce in quegli anni. Il suo scopo è dar vita a progetti visivi che comunichino un messaggio veicolante. Le sue grafiche possono essere usate nei loghi, nei prodotti del marketing, nei manifesti e nelle brochure o per le locandine cinematografiche del tempo.

Mestieri finiti con il boom economico

L’esplosione della tecnologia e l’avvento dei mezzi automatici nelle fabbriche cancellano, di contro, alcune professioni che fino a quegli anni erano consolidate.

Qualcuna magari è stata più nominata dai nonni e nessuno di noi l’ha mai conosciuta. Vediamo cosa accadde in una società che vide sempre più un aumento del flusso dei ragazzi che completavano il percorso scolastico rispetto alle generazioni precedenti e che forniva una domanda di lavoro numerosissima.

Lo spazzacamino

Con l’introduzione dei sistemi centralizzati di riscaldamento o con l’utilizzo di caldaie gestite manualmente lo spazzacamino diventa sempre più una figura rara. Oggi ci sono i tecnici addetti alle canne fumarie e ai gas d’emissione dai sistemi di riscaldamento.

L’arrotino

Sopravvive ancora in qualche quartiere del Sud Italia e del Nord, ma di fatto non è più una professione. L’arrotino limava con una ruota qualunque tipo di lama od oggetto e gironzolava con un carretto fra le strade.

Il lustrascarpe

Si presentava con un kit apposito e con un sedile con poggiapiedi e lustrava le scarpe eleganti dei signori. Oggi esiste ancora il calzolaio, ma non questa figura.

Nuove figure lavorative

E se anni fa alcuni mestieri non esistevano, addirittura nei primi del Duemila, oggi alcuni lavori sono riconosciuti comunemente, fra cui l’influencer e il social manager, ma anche tanti altri professionisti che non tutti conoscono e che sono sorte con i cambiamenti societari in atto.